mercoledì 18 novembre 2009

Giornalista non si nasce, si diventa...

Di questi tempi,con il mondo dell'editoria in piena crisi,darsi alla professione giornalistica potrebbe non essere una scelta delle più sagge. Non fioccano di certo le offerte di lavoro e la concorrenza è spietata (ahimé c'è tanta ma tanta gente a spasso). Poi scordatevi i ricchi stipendi...col giornalismo (esclusi i soliti noti) non ci si arricchisce, non si guadagna tanto. Comunque se nonostante tutto siete decisi a intrapendere questa professione sappiate che ci sono diverse strade.
Per diventare giornalisti professionisti (sono professionisti coloro che esercitano in modo esclusivo e continuativo la professione di giornalista)potete frequentare una scuola di giornalismo riconosciuta dall'Ordine o fare direttamente un periodo di praticantato in una redazione (ma di questi tempi è una missione quasi impossibile). Il praticantato dura 18 mesi, mentre la scuola un bienno. Al termine di questo periodo "formativo" si deve sostenere e superare un esame di idoneità professionale che si tiene a Roma più volte l'anno.
Ma c'è anche un'altra strada. Potete scegliere di diventare pubblicisti. Il pubblicista è colui che svolge attività giornalistica non occasionale e retribuita, pur avendo un altro impiego principale. Sottolineo che gli articoli devono essere retribuiti....ignorate coloro che vi offrono collaborazioni a titolo gratuito promettendovi il tesserino da pubblicista. Vi prendono solo in giro!

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