Di questi tempi,con il mondo dell'editoria in piena crisi,darsi alla professione giornalistica potrebbe non essere una scelta delle più sagge. Non fioccano di certo le offerte di lavoro e la concorrenza è spietata (ahimé c'è tanta ma tanta gente a spasso). Poi scordatevi i ricchi stipendi...col giornalismo (esclusi i soliti noti) non ci si arricchisce, non si guadagna tanto. Comunque se nonostante tutto siete decisi a intrapendere questa professione sappiate che ci sono diverse strade.
Per diventare giornalisti professionisti (sono professionisti coloro che esercitano in modo esclusivo e continuativo la professione di giornalista)potete frequentare una scuola di giornalismo riconosciuta dall'Ordine o fare direttamente un periodo di praticantato in una redazione (ma di questi tempi è una missione quasi impossibile). Il praticantato dura 18 mesi, mentre la scuola un bienno. Al termine di questo periodo "formativo" si deve sostenere e superare un esame di idoneità professionale che si tiene a Roma più volte l'anno.
Ma c'è anche un'altra strada. Potete scegliere di diventare pubblicisti. Il pubblicista è colui che svolge attività giornalistica non occasionale e retribuita, pur avendo un altro impiego principale. Sottolineo che gli articoli devono essere retribuiti....ignorate coloro che vi offrono collaborazioni a titolo gratuito promettendovi il tesserino da pubblicista. Vi prendono solo in giro!
mercoledì 18 novembre 2009
Giornalista non si nasce, si diventa...
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