lunedì 16 novembre 2009

L'emozione del primo post - Lavorare in pubblicità

Eccomi qui, emozionato inauguro il mio blog dedicato alla formazione e al lavoro. Ci pensavo da tempo e finalmente sono online, sperando di portare un piccolo, ma utile contributo a quanti stanno cercando la propria strada nel complesso mondo del lavoro. Oggi voglio parlare dei "mestieri" della pubblicità. Come si diventa copywriter o art director? Me lo chiedo perché c'è stato un periodo in cui anche io avrei voluto diventare un "creativo", poi la mia vita ha preso un'altra strada, ma la curiosità mi è rimasta.Credo non sia facile mettere piede in un'agenzia di pubblicità, soprattutto di questi tempi. Ma se uno vuole, ma veramente vuole può diventare anche un re...figuriamoci un pubblicitario. Amici che lavorano in agenzie pubblicitarie mi hanno raccontato che per prima cosa bisogna crearsi un proprio portfolio: in pratica un book con tante pubblicità di prodotti veri o inventati. Con un po' di faccia tosta ci si propone e se va bene si inizia con uno stage, poi da cosa nasce cosa. L'alternativa è rivolgersi alle scuole che formano i "comunicatori", una strada alternativa per ottenere uno stage e mettere un piedino nel mondo del lavoro. Facendo come di consueto un giro sul web scopro che in queste settimane hanno preso il via le selezioni di Bas - Brand Academy Studios, una scuola di formazione post universitaria che ha come filosofia il "learn by doing", in poche parole si impara lavorando. La cosa più interessante è che alle lezioni (circa 600 ore) segue uno stage della durata di sei mesi, un’esperienza di lavoro concreto, su progetti reali, possibile grazie alle sinergie sviluppate con importanti realtà del mondo della comunicazione italiane e internazionali. Se volete informazioni più dettagliate andate sul sito: http://bas.flumen.co.uk.

1 commento:

  1. ...già nel titolo si nota ironia e gran gusto! "jobbo&sgobbo" mi fa pensare ad un tipo di pubblicità con grafica da fumetto, in cui il giovane italiano si trascina dietro un sacco pieno di libri e di idee ed un portafogli enorme ma vuoto. Bravo Andrea. Sagace, ironico, acuto...continua così! Io ti seguirò.

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